Punti di bilanciamento possibile
Open studio degli artisti Penzo+Fiore
un progetto a cura di Cantiere Corpo Luogo
con la partecipazione di Patrizia Polese
Murano, Fondamenta San Mattia 2/c
10/17 settembre – h. 11.00/13.00 – 15.00/18.00
martedì 12 - chiuso
sabato 16 settembre h. 18.00 presentazione del libro “Il senso del vetro” e del progetto "Interference Pattern", in collaborazione con Patrizia Polese
un progetto a cura di Cantiere Corpo Luogo
con la partecipazione di Patrizia Polese
Murano, Fondamenta San Mattia 2/c
10/17 settembre – h. 11.00/13.00 – 15.00/18.00
martedì 12 - chiuso
sabato 16 settembre h. 18.00 presentazione del libro “Il senso del vetro” e del progetto "Interference Pattern", in collaborazione con Patrizia Polese
Punti di bilanciamento possibile è il tentativo di trovare un punto di equilibrio tra arte contemporanea e produzione del vetro muranese. Nell’ambito informale dell’open studio programmato per la prima edizione della Venice Glass Week, verranno rese visibili una serie di opere che indagano questo complesso rapporto.
Il corpus dei lavori e dei progetti proposti, che determineranno le tappe di questo percorso, appartengono a diversi filoni di ricerca che si sono cominciati a definire negli ultimi due anni:
Il corpus dei lavori e dei progetti proposti, che determineranno le tappe di questo percorso, appartengono a diversi filoni di ricerca che si sono cominciati a definire negli ultimi due anni:
Selezione di lavori che tendono a utilizzare il materiale vetro forzandone la natura e l’inclinazione trasformativa. Da un lato l’utilizzo del vetro come barriera nella sua duplice accezione di protezione e di isolamento. Dall’altro la relazione/tensione che il vetro crea nell’incontro con altri materiali: è lui a trasmettere lo stato che gli altri dovranno mantenere nella relazione. Frutto della trasformazione limite diventa invece la rottura, che darà adito al processo di ricomposizione. La ricomposizione però non deve essere in alcun modo occultata, ma rimanere a memoria di ciò che è intervenuto nella storia dell’oggetto. La rottura nel vetro è caratteristica insita nella vita del materiale, è vocazione, soglia minima intravista nell’attimo dell’equilibrio precario. Da qui la partenza di un’ulteriore riflessione sui punti di bilanciamento possibili degli elementi in relazione tra loro.
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Secrets è uno scavo archeologico, è un andare a reperire memoria lì dove la terra giace. In un momento in cui l’estetica del reperto porta a costruire dei falsi oggetti ritrovati, decidiamo di scavare sul serio e di trovare quello che di contemporaneo restituisce la profondità di un’isola della laguna.
Da piccoli i bambini di Murano venivano portati dai nonni o dai genitori nei prati perché creassero tra le rocce, o all’interno di buche, delle nicchie in cui nascondere piccoli pezzetti di specchio, frammenti di vetro, altri oggetti preziosi. Il tutto veniva coperto da una lastra di vetro e poi nuovamente sotterrato. Anni dopo si andava a cercare il proprio “segreto”, rimemorando il punto preciso in cui si era lasciato il proprio tesoro. Una pratica del costruire memoria parlando a se stessi, sviluppando quella “continenza emotiva” che porta il bambino a custodire ciò che non tutti devono per forza sapere. Un gioco che metteva al riparo dalla logica contemporanea in cui ha valore solo ciò che viene mostrato o condiviso ad una maggioranza ignota di persone, e dove all’affastellamento di oggetti/immagini dei social si preferiva la cura e la valorizzazione del prezioso e dell’intimo. |
Un lavoro che nasce da un incontro. Un incontro che mette in relazione stili artistici e poetiche del tutto diverse, ma in grado di dialogare tra loro grazie al terreno comune costituito dalla personalità e l’attitudine all’ascolto degli attori di questa liaison. Le trame ricche di vuoto e le forme organiche di Patrizia Polese forzano la propria attitudine per accogliere le proposte in vetro e rame di Penzo+Fiore. Si incontrano due tecniche antiche, la tessitura e la lavorazione del vetro che a Murano prende il nome di “insedà”, singoli elementi in vetro fusi a caldo su filo di rame e poi intrecciati con filo di seta. Ne nascono esperienze di forma e colore in grado di propagarsi nello spazio come organismi che seguono e tradiscono uno schema in continuazione, disegnando porzioni di colore e trame inedite e inaspettate. Il femminile si incontra col maschile esaltando le attitudini di entrambi. La mediazione tra ordine e disordine, tra controllo e sviluppo naturale legato al caso, danno la possibilità di intraprendere un percorso che occhieggia all’entropia, tenendola sempre alla giusta distanza. Ogni elemento viene collocato proprio lì dove la posizione chiama, in un equilibrio impossibile da calcolare ma evidente all’occhio dell’artista.
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Il più maturo dei progetti del duo, opera ancora in progress che consiste in una raccolta di disegni a penna colorata su carta e sculture in vetro lavorato a lume – alcune delle quali intersecata a oggetti ready made. I soggetti di questa botanica fantastica sono aggregazioni di frammenti di natura e elementi antropomorfi, simboli, emersioni di un mondo psico-logico che costituisce l’attuale immaginario del duo. “Scegliamo di prendere una tecnica tradizionale e cerchiamo di svilupparla realizzando opere che possano dialogare con il mondo dell’arte contemporanea”. Il ponte istituito da diversi anni tra isola e metropoli europea (Murano-Berlino) ha portato all’emersione di un universo possibile che inglobi immaginario e desiderio. Le opere nate da questo processo diventano proposta e non più azione critica. Visione di un futuro che sia il più possibile connesso alle radici, intese sia come legame con le origini, sia come primo tassello di sviluppo naturale. Un naturale che porta con sé l’inquietudine di un essere nel mondo pieno di contraddizioni, turbamenti e speranze.
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Gradita conferma di partecipazione per l'evento del 16 settembre.
Info: +39 349 6674240 | [email protected]
Info: +39 349 6674240 | [email protected]
Penzo+Fiore nascono come duo nel 2009 dall’unione degli artisti Andrea Penzo e Cristina Fiore. Andrea Penzo nasce a Murano; si avvicina al vetro alla fine degli anni Ottanta lavorando come molatore per il maestro del vetro Alfredo Barbini. Dal 1994 al 2002 lavora per l’azienda di famiglia “Veronese Vetro”, specializzata in lavorazione a lume e vetro insetato. Parallelamente inizia gli studi artistici e, come artista indipendente, raggiunge in poco tempo importanti riconoscimenti. Dopo esser diventato docente della Scuola del Vetro di Murano Abate Zanetti, tiene vari corsi con studenti della Boston University e dell’Accademia di Belle arti di Venezia. Insegna al Pittsburgh Glass Centre e partecipa alla Conferenza “Transformational Mater - Glass Art Society” di Pitsburgh USA, fino ad esporre alla “International Biennale” a Cheongju, in Corea.
Dal 2005 si avvicina alla performance e all'installazione. Espone più volte in Italia e all'estero, partecipando a svariati eventi collaterali della Biennale di Venezia sia d'arte che d'architettura.
Cristina Fiore, di Oderzo (Treviso) ma veneziana d’adozione, si forma attraverso teatro e letteratura. Dopo la laurea in lettere contemporanee frequenta il Master in “Comunicazione e linguaggi non verbali, indirizzo performance”. Attraverso l’incontro con Andrea Penzo, con cui darà vita nel 2009 al duo Penzo+Fiore, si avvicina all’arte contemporanea tramite la pratica performativa e installativa. Nel 2009 i due artisti fondano Cantiere Corpo Luogo, realtà che opera nel contemporaneo attraverso esposizioni e residenze artistiche internazionali. Nel 2016, dopo aver esplorato vari linguaggi, il duo propone la prima mostra interamente realizzata in vetro. Lo scavo nelle origini della produzione muranese sta dando vita a risultati inediti e inaspettati per gli stessi artisti. Penzo+Fiore vivono e lavorano tra Murano e Berlino.
Dal 2005 si avvicina alla performance e all'installazione. Espone più volte in Italia e all'estero, partecipando a svariati eventi collaterali della Biennale di Venezia sia d'arte che d'architettura.
Cristina Fiore, di Oderzo (Treviso) ma veneziana d’adozione, si forma attraverso teatro e letteratura. Dopo la laurea in lettere contemporanee frequenta il Master in “Comunicazione e linguaggi non verbali, indirizzo performance”. Attraverso l’incontro con Andrea Penzo, con cui darà vita nel 2009 al duo Penzo+Fiore, si avvicina all’arte contemporanea tramite la pratica performativa e installativa. Nel 2009 i due artisti fondano Cantiere Corpo Luogo, realtà che opera nel contemporaneo attraverso esposizioni e residenze artistiche internazionali. Nel 2016, dopo aver esplorato vari linguaggi, il duo propone la prima mostra interamente realizzata in vetro. Lo scavo nelle origini della produzione muranese sta dando vita a risultati inediti e inaspettati per gli stessi artisti. Penzo+Fiore vivono e lavorano tra Murano e Berlino.
Patrizia Polese vive e lavora in Italia. Acquisisce una lunga esperienza nel campo del restauro (Milano-Venezia 1993-97). Ha conseguito il diploma alla Scuola d'Arte Applicata del Castello Sforzesco di Milano, con specializzazione nell'arte della tessitura (1995). Attraverso la passione artistica è alla continua ricerca di un linguaggio comune tra tute le cose, un intersecarsi non solo di spazio e tempo ma anche di elementi umani, animali e vegetali. Un tentativo costante che ha come obiettivo il risveglio delle coscienze alla verità della non separazione tra l'io e l'ambiente e di come tutto sia governato dalla percezione individuale attraverso la quale tutto si compone, si scompone e si collega. Oltre alla tessitura bi e tridimensionale utilizza differenti medium come il disegno, le installazioni, la fotografa. Espone regolarmente le sue opere in esibizioni personali e collettive sia in Italia che all'estero, alcune tra queste: XXI Triennale di Milano, XIV Triennale internazionale di arazzi a Lodz – Polonia. Collabora con aziende nel campo della moda e del design. Tiene regolarmente corsi di tessitura a privati e nelle scuole pubbliche.